

(I tetti di San Damiano)
Il nuovo centro abitato nacque sulla perfetta
geometria dell�oppidum difensivo, anche in funzione di avamposto
fortificato a guardia della vicina e nemica citt� di Alba: la sua
pianta tracciata da vie perfettamente ortogonali divise l�abitato in
quattro quartieri che presero i nomi dei paesi di Gorzano, Castelnuovo,
Lavezzole e Marcellengo. San Damiano fu cinta di mura, vennero innalzate
torri difensive e anche un castello, all�estremit� nord-est del
paese, in seguito demolito: divenne cos� uno dei perni pi� importanti
del sistema difensivo astese, un vero e proprio borgo extra muros legato
indissolubilmente ad Asti ed alle sue alterne vicende storiche nel corso
delle lotte tra Guelfi e Ghibellini e nelle guerre per la successione
del Monferrato. |
Le "Colline
Alfieri": un�isola tra tre territori, Langhe, Monferrato e Roero,
che si distingue morfologicamente da questi proprio perch� ne
sintetizza per ampi tratti le caratteristiche. �
innegabilmente difficile dire se quelle strette forre dalla densa
vegetazione siano un retaggio delle rocche roerine, se gli ampi ed
inattesi saliscendi della strada siano gi� un pezzo di Monferrato, se
la linea morbida del profilo delle colline sia un�eco, lontana e
minore, del vasto "mare" di Langa che ha sconfinato su questa
sponda del Tanaro. Un territorio piccolo ma variegato, come vedremo,
imperniato su San Damiano d�Asti, che � un po� la
"capitale" di quest�area che va da Cisterna d�Asti a
Tigliole, da Celle Enomondo, Revigliasco e Antignano a San Martino
Alfieri: paesi diversi per dimensioni, posizione e connotazione
geografica, spesso uniti nelle alterne sorti della Storia.
Partiamo da San
Damiano, i cui natali rappresentano una sintesi umana ed urbana di
questo territorio: non � solo una frase pomposa, giacch� San Damiano
nacque veramente ex novo dai resti dei paesi limitrofi. Accadde che, nel
1275, il Comune di Asti ebbe finalmente ragione degli Angioini e dei
loro alleati locali, tra cui i potenti comuni dell�Astixio: a monito
degli sconfitti, gli Astigiani decisero di radere al suolo le
fortificazioni dei ghibellini Garetti, i castelli di Gorzano,
Castelnuovo e Lavezzole e il borgo fortificato di Marcellengo. Al centro
di questa tabula rasa decisero di edificare una villanova, San Damiano
appunto, ove confluirono tutti i cittadini del circondario che erano
rimasti privi di un tetto.

(I bastioni di San Damiano)
|
Con la pace di Cherasco del 1631 San Damiano pass�
infine ai Savoia, che a loro volta insediarono i signori Carlevaris, una
famiglia di origine aleramica che diede molti personaggi illustri al
paese fino alla fine dell�Ottocento. San Damiano � un
paese piacevolmente "camminabile", basta lasciare l�auto a
Porta Sott�ra (l�ingresso in paese arrivando da Asti) ed addentrarsi
lungo via Roma. L�impianto urbanistico a reticolo regala al visitatore
quattro bastioni, per buona parte alberati a platani e tigli (farebbero
la felicit� di qualunque giocatore di bocce), una ventina di vie
parallele che conservano l�antico acciottolato e su cui si affacciano
residenze signorili e aie, chiese e botteghe, ed infine la lunga via
centrale completamente porticata da cima a fondo, in leggera pendenza,
sotto le cui arcate si aprono botteghe e caff� dalle volte antiche e
dagli ambienti raccolti sotto le massicce travi di legno. Il consiglio
� quello di percorrere la contrada maestra affacciandosi di tanto in
tanto sulle vie perpendicolari, magari andando a curiosare fino a
raggiungere gli ombreggiati baluardi perimetrali. All�inizio di via
Roma troviamo la Chiesa Parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, di
origine quattrocentesca (dell�epoca � il bel campanile circolare, un
tempo Torre della Porta) e l�adiacente Confraternita dell�Annunziata,
del XVI secolo. Inoltriamoci sotto i portici (al n. 6 le volte sono
ancora lignee e la casa � considerata la pi� antica di San Damiano):
incontriamo la settecentesca Casa Berroni, il palazzo barocco dei Conti
Ceco e lo stile Liberty di Casa Garola, sul lato sinistro. Pi� avanti
si arriva in piazza Libert�, cuore del paese: sulla destra ci accoglie
la bellissima chiesa barocca di San Giuseppe (probabile opera di
Bernardo Vittone, ricchissima all�interno), sulla sinistra si innalza
il Palazzo Comunale, che fu residenza dei Conti Carlevaris e che
conserva al piano nobile una bella "galleria", una manica
completamente affrescata che la raccorda al palazzo adiacente. Al piano
terreno e nelle ottocentesche cantine in mattoni � ospitata anche la
locale Bottega del Vino. Di fronte si innalzano altri due pregevoli
palazzi, quello dei Conti Ceca di Vaglierano e Casa Demarie mentre alle
spalle del Municipio si affaccia sulla stretta piazzetta la Chiesa di
San Vincenzo con il suo slanciato campanile che � uno dei simboli del
paese. � il momento di fare quattro passi sui baluardi: oltrepassiamo
San Vincenzo e svoltiamo a destra su Baluardo Montebello, al fondo del
quale si segnalano Palazzo Pescarmona e la settecentesca Casa Daneo.

(Il castello di Lavezzole)
Anche i dintorni di
San Damiano meritano una visita, soprattutto da parte di chi ama ville e
giardini settecenteschi, castelli medioevali ed architetture romaniche:
segnaliamo il Torrazzo (ci� che resta dell�antico forte di
Marcellengo), il Castello di Lavezzole, Villa Piana e Villa Mancardi a
San Grato e le chiese rurali con campanili del XII-XIII secolo di San
Giulio e San Pietro.
|