Area informativa

              
PARTE I 
       PARTE II
           

       



            
           


(I tetti di San Damiano)

                    
Il nuovo centro abitato nacque sulla perfetta geometria dell�oppidum difensivo, anche in funzione di avamposto fortificato a guardia della vicina e nemica citt� di Alba: la sua pianta tracciata da vie perfettamente ortogonali divise l�abitato in quattro quartieri che presero i nomi dei paesi di Gorzano, Castelnuovo, Lavezzole e Marcellengo. San Damiano fu cinta di mura, vennero innalzate torri difensive e anche un castello, all�estremit� nord-est del paese, in seguito demolito: divenne cos� uno dei perni pi� importanti del sistema difensivo astese, un vero e proprio borgo extra muros legato indissolubilmente ad Asti ed alle sue alterne vicende storiche nel corso delle lotte tra Guelfi e Ghibellini e nelle guerre per la successione del Monferrato. 

Le "Colline Alfieri": un�isola tra tre territori, Langhe, Monferrato e Roero, che si distingue morfologicamente da questi proprio perch� ne sintetizza per ampi tratti le caratteristiche. � innegabilmente difficile dire se quelle strette forre dalla densa vegetazione siano un retaggio delle rocche roerine, se gli ampi ed inattesi saliscendi della strada siano gi� un pezzo di Monferrato, se la linea morbida del profilo delle colline sia un�eco, lontana e minore, del vasto "mare" di Langa che ha sconfinato su questa sponda del Tanaro. Un territorio piccolo ma variegato, come vedremo, imperniato su San Damiano d�Asti, che � un po� la "capitale" di quest�area che va da Cisterna d�Asti a Tigliole, da Celle Enomondo, Revigliasco e Antignano a San Martino Alfieri: paesi diversi per dimensioni, posizione e connotazione geografica, spesso uniti nelle alterne sorti della Storia.

Partiamo da San Damiano, i cui natali rappresentano una sintesi umana ed urbana di questo territorio: non � solo una frase pomposa, giacch� San Damiano nacque veramente ex novo dai resti dei paesi limitrofi. Accadde che, nel 1275, il Comune di Asti ebbe finalmente ragione degli Angioini e dei loro alleati locali, tra cui i potenti comuni dell�Astixio: a monito degli sconfitti, gli Astigiani decisero di radere al suolo le fortificazioni dei ghibellini Garetti, i castelli di Gorzano, Castelnuovo e Lavezzole e il borgo fortificato di Marcellengo. Al centro di questa tabula rasa decisero di edificare una villanova, San Damiano appunto, ove confluirono tutti i cittadini del circondario che erano rimasti privi di un tetto.

           

                
 (I bastioni di San Damiano)
                               

Con la pace di Cherasco del 1631 San Damiano pass� infine ai Savoia, che a loro volta insediarono i signori Carlevaris, una famiglia di origine aleramica che diede molti personaggi illustri al paese fino alla fine dell�Ottocento. San Damiano � un paese piacevolmente "camminabile", basta lasciare l�auto a Porta Sott�ra (l�ingresso in paese arrivando da Asti) ed addentrarsi lungo via Roma. L�impianto urbanistico a reticolo regala al visitatore quattro bastioni, per buona parte alberati a platani e tigli (farebbero la felicit� di qualunque giocatore di bocce), una ventina di vie parallele che conservano l�antico acciottolato e su cui si affacciano residenze signorili e aie, chiese e botteghe, ed infine la lunga via centrale completamente porticata da cima a fondo, in leggera pendenza, sotto le cui arcate si aprono botteghe e caff� dalle volte antiche e dagli ambienti raccolti sotto le massicce travi di legno. Il consiglio � quello di percorrere la contrada maestra affacciandosi di tanto in tanto sulle vie perpendicolari, magari andando a curiosare fino a raggiungere gli ombreggiati baluardi perimetrali. All�inizio di via Roma troviamo la Chiesa Parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano, di origine quattrocentesca (dell�epoca � il bel campanile circolare, un tempo Torre della Porta) e l�adiacente Confraternita dell�Annunziata, del XVI secolo. Inoltriamoci sotto i portici (al n. 6 le volte sono ancora lignee e la casa � considerata la pi� antica di San Damiano): incontriamo la settecentesca Casa Berroni, il palazzo barocco dei Conti Ceco e lo stile Liberty di Casa Garola, sul lato sinistro. Pi� avanti si arriva in piazza Libert�, cuore del paese: sulla destra ci accoglie la bellissima chiesa barocca di San Giuseppe (probabile opera di Bernardo Vittone, ricchissima all�interno), sulla sinistra si innalza il Palazzo Comunale, che fu residenza dei Conti Carlevaris e che conserva al piano nobile una bella "galleria", una manica completamente affrescata che la raccorda al palazzo adiacente. Al piano terreno e nelle ottocentesche cantine in mattoni � ospitata anche la locale Bottega del Vino. Di fronte si innalzano altri due pregevoli palazzi, quello dei Conti Ceca di Vaglierano e Casa Demarie mentre alle spalle del Municipio si affaccia sulla stretta piazzetta la Chiesa di San Vincenzo con il suo slanciato campanile che � uno dei simboli del paese. � il momento di fare quattro passi sui baluardi: oltrepassiamo San Vincenzo e svoltiamo a destra su Baluardo Montebello, al fondo del quale si segnalano Palazzo Pescarmona e la settecentesca Casa Daneo.

                               

(Il castello di Lavezzole)
       
       
Anche i dintorni di San Damiano meritano una visita, soprattutto da parte di chi ama ville e giardini settecenteschi, castelli medioevali ed architetture romaniche: segnaliamo il Torrazzo (ci� che resta dell�antico forte di Marcellengo), il Castello di Lavezzole, Villa Piana e Villa Mancardi a San Grato e le chiese rurali con campanili del XII-XIII secolo di San Giulio e San Pietro.